Quante volte ci capita di ricevere una richiesta da parte di qualcuno che chiede di seguirlo oppure che inizia a seguirci ma che se non ricambiamo smette di seguirci. Vi è venuto il mal di testa? A me si.
Chi usa molto i social, in special modo Twitter, sa di cosa parlo.
Non seguo qualcuno perché me lo chiede o perché voglio qualcosa in cambio. Seguo qualcuno perché mi piace quello che scrive, come lo scrive o perché condividiamo gli stessi interessi sui quali poi confrontarci. Questo per me è Twitter.
Un amico qualche giorno fa mi diceva di voler cancellare il suo account, cosa che ultimamente vedo accadere di frequente, perché molti usano Twitter per sfogare le proprie frustrazioni o insultare tutti a prescindere. La gente avrebbe bisogno di fare un corso su l'uso dei social prima di iscriversi o comunque all'uso della rete in generale.
In poche parole, quella famosa Netiquette nata con la diffusione di forum, newsgroup, blog, email non esiste più e la maggior parte non sa nemmeno cosa sia. Una volta, quando si iniziava a navigare, si chiedeva aiuto a chi ne sapeva più di noi, oggi nascono tutti "navigati".
Peccato che la rete non sia più un luogo di ritrovo per come la conoscevo. Come nella vita reale la maleducazione ormai ha preso il sopravvento anche in quella virtuale.
In gergo queste persone, che fondamentalmente non hanno niente di meglio da fare, vengono detti Troll, lo sbaglio maggiore è prenderli troppo sul serio, perché è proprio quello che vogliono.
Personalmente non mi è ancora successo di avere a che fare con questa gente. Sarà fortuna, sarà che scelgo bene chi seguire, sarà che ho dei bravi follower. O semplicemente perché vivo e lascio vivere.
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